Per prima cosa occorre precisare che nella formazione delle frasi negative (ma vale anche per le interrogative) bisognerebbe distinguere tra verbi ausiliari (essere e avere), verbi modali (che non abbiamo ancora studiato) e tutti gli altri verbi; come abbiamo già accennato nell'ultima lezione andrebbe fatto un discorso ad hoc per i vari tempi verbali, quindi man mano che proseguiremo nello studio della lingua faremo comunque dei continui ripassi sulle frasi negative e interrogative (le regole generali che stiamo studiando in queste ultime lezioni sono, comunque, in linea di massima sempre valide). Partiamo quindi dagli ausiliari essere e avere (che abbiamo già studiato), in questo caso per la forma negativa basta aggiungere la parola "not" subito dopo il verbo, per cui avremo, ad esempio:
I am not [io non sono]
You have not [tu non hai]
Che succede quando dobbiamo trasformare in negativa una frase che non contiene nè il verbo essere nè il verbo avere? Facile, useremo l'ausiliare DO (o does per le terze persone he, she, it); ecco alcuni facili esempi col verbo "to play" [giocare]:
I do not play soccer [io non gioco a calcio]
He does not play soccer [lui non gioca a calcio]
Quando nella frase, quindi, sono presenti i verbi ausiliari essere o avere il "not" segue questi verbi, altrimenti segue comunque l'ausiliare DO (precedendo il verbo all'infinito, come il "play" dei nostri esempi).
Spesso nella lingua inglese si tende ad unire alcune parole pronunciandole come se fosse una soltanto, si tratta delle famose forme contratte; nel caso del verbo essere, quindi, "I am" [io sono] diventa "I'm", "You are" [tu sei] diventa "You're", mentre col verbo avere abbiamo "I have" [io ho] che diventa "I've" e "You have" [tu hai] che diventa "You've" (ovviamente ci sono contrazioni per ogni persona, non solo per le prime due persone singolari). Le contrazioni le troviamo anche nelle forme negative, per cui "Do not" diventa "Don't" e "Does not" diventa "Doesn't". Ovviamente non usare le contrazioni non è un errore, ma nel parlato sono praticamente la regola, anche fuori dagli ambiti colloquiali (per cui anche quando ricorriamo a un linguaggio più formale, come ad esempio su lavoro); le contrazioni sono spesso usate anche nella lingua scritta, tuttavia il mio consiglio è di usarle solo nel parlato, in questo modo non correremo il rischio, per abitudine, di finire con l'usare forme colloquiali anche quando stiamo scrivendo una mail di lavoro.